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I primi aeromodelli costruiti con la carta hanno probabilmente origine cinese. Non c'è da stupirsi, visto che la materia prima l'hanno inventata loro! Il loro arrivo nel mondo occidentale risale invece al XVIII secolo, quando, nel 1743, il capitano Fear God Bascomb, di ritorno dalla Cina, portò negli Stati Uniti un aereo ricavato da un foglio di carta piegato: da lì arrivarono anche in Europa, ma erano considerati solo un gioco e, pertanto, poco adatti al rigore ed alla serietà dell'“Età dei Lumi”. |
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Negli Stati Uniti c'è stato un vero e proprio “boom” di questo hobby, tale da essere chiamato “paper plane mania” (“mania degli aerei di carta”), a partire dal 1966. In quell'anno la rivista Scientific American organizzò la prima “Gara Internazionale di Aeroplani di Carta”. Gli ideatori della manifestazione si aspettavano di ricevere qualche centinaio di iscrizioni: si presentarono più di 11800 concorrenti, da 28 Paesi diversi.! E in Italia? Qui da noi, oggi, mentre l'Origami è considerato una vera e propria arte, la costruzione di aeroplani di carta è vista ancora come un passatempo poco professionale, se non addirittura infantile. “Ma alla tua età giochi ancora con gli aeroplanini?” si sente spesso dire l'appassionato che, in pubblico, si dedica alla costruzione dei suoi modelli preferiti. |
Peccato, perchè in realtà si tratta di un'applicazione dei principi dell'Origami a quelli dell'aerodinamica, che invece è una scienza molto seria, e soprattutto di un interessante e divertente modo di “riciclare” i fogli di carta. Chi lavora in un ufficio sa certamente quante centinaia se ne buttano a causa degli errori di stampa! |
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Bibliografia:
Il libro degli Aquiloni, di Luciano Spaggiari - Editrice Il Castello;
Aeromodelli da carta volanti, di Luciano Spaggiari - Editrice Il Castello;
Aerei, Jet ed astronavi di carta volanti, di Franco Pavarin. - Editrice Il Castello
Motore di ricerca Google, di Google Inc. (soprattutto per quanto riguarda le immagini!